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Mutui ed interessi composti: Anatocismo o Indeterminatezza

24-06-2022 12:09

Cesynt Advanced Solutions

Consulenza Bancaria,

La Sentenza n. 8/2022 del Tribunale di CremonaLa sentenza chiarisce molti elementi controversi inerenti lo sviluppo del piano di ammortamento alla fra

MUTUI ED INTERESSI COMPOSTI: ANATOCISMO O INDETERMINATEZZA

La Sentenza n. 8/2022 del Tribunale di Cremona

 

La sentenza chiarisce molti elementi controversi inerenti lo sviluppo del piano di ammortamento alla francese e le conseguenze derivanti dalla capitalizzazione degli interessi

 

La sintesi delle motivazioni e le conclusioni

La disputa tecnico/giuridica in corso da tempo sulla presenza di anatocismo nei mutui sembra avere trovato una risposta nelle valutazioni tecnico/matematiche; risposta che necessariamente porta conseguenti valutazioni giuridiche.

 

Chi scrive questo articolo è un tecnico e quindi le valutazioni e le spiegazioni in esso contenute sono tecniche e certamente non giuridiche. Chiarito l'aspetto tecnico, i legali sapranno trarne le dovute conseguenze giuridiche.

 

In realtà l'aspetto più complesso da conoscere e valutare è proprio costituito dalle modalità matematiche di determinazione del piano di ammortamento, dal calcolo della rata e dal regime di capitalizzazione adottato. L'esatta e completa comprensione di questi concetti, non banali, di matematica finanziaria possono risultare assai complessi per i non addetti al settore, ma costituiscono elementi fondamentali ed imprescindibili per determinare correttamente i riferimenti agli articoli del codice civile ed in particolare agli artt. 1283 e 1284.

 

Comprendere quindi quali sono gli elementi certi di un piano di ammortamento e quali quelli variabili diventa fondamentale ai fini della valutazione giuridica.

 

Su questi argomenti esiste copiosa narrativa, ma probabilmente non ci sono testi di sintesi che, senza entrare nel dettaglio delle formule, possano fornire una visione abbastanza completa della problematica in oggetto.

La sentenza n. 8/2022 del Tribunale di Cremona entra nel dettaglio delle formule di matematica finanziaria adottate per determinare un piano di ammortamento, spiega dettagliatamente la differenza tra le diverse formule utilizzate ed utilizzabili e giunge a determinate conclusioni. Resta il fatto che tali formule sono nella realtà incomprensibili o comunque difficilmente comprensibili per chi non possiede solide basi di conoscenza della matematica finanziaria.

 

Limitarsi quindi a sintetizzare i concetti base delle formule e della loro applicazione con la descrizione delle conseguenze matematiche sui risultati finali costituisce elemento che può risultare utile ai non addetti ai lavori.

La sentenza in oggetto esamina due diversi contratti di mutuo uno dei quali affetto da usura.

Con riferimento al mutuo non usurario vi è una ampia descrizione delle formule adottate dalla banca, delle formule che si possono adottare pur restando nella modalità di "ammortamento alla francese" e, infine sulla indeterminatezza di questa definizione.

 

In merito al piano di ammortamento alla Francese comunemente adottato dalle banche per la determinazione degli interessi da applicare ad un mutuo, la sintesi della sentenza è la seguente:

  1. il piano di ammortamento alla francese non ha una formula univoca, ma può essere sviluppato con formule diverse;
  2. in particolare un piano di ammortamento alla francese si può sviluppare adottando la capitalizzazione composta degli interessi oppure la capitalizzazione semplice;
  3. nelle diverse forme di capitalizzazione occorre determinare anche il momento in cui gli interessi devono essere calcolati;
  4. l'adozione da parte delle banche della formula di capitalizzazione composta invece di quella semplice, produce un aggravio di costo non esplicitato nel contratto. Tale costo può essere definito come costo implicito piuttosto che come costo occulto;
  5. gli interessi addebitati al mutuatario ad effetto della capitalizzazione composta sono superiori a quelli addebitabili con la capitalizzazione semplice;
  6. La possibilità di adottare formule differenti con un differente costo in dipendenza della formula adottata, capitalizzazione semplice o capitalizzazione composta, comporta comunque una indeterminatezza nella quantificazione del tasso;
  7. L'indicazione della quota interessi e della quota capitale nel piano di ammortamento non elimina l'indeterminatezza della formula utilizzata.

Per evitare confusione è utile indicare le definizioni matematiche di regime finanziario semplice e regime finanziario composto legate all'interesse:

* le seguenti definizioni sono tratte da: prof. Giuseppe Ottaviani, "Lezioni di matematica Finanziaria", Veschi 1991

 

Regime finanziario di interesse semplice: Il regime finanziario dell'interesse semplice è caratterizzato dalla proprietà dell'interesse e si calcola sul capitale impiegato, proporzionalmente al tempo.

Regime finanziario di interesse composto: Il regime finanziario dell'interesse composto è caratterizzato dalla proprietà che l'interesse che matura in ciascun periodo, al termine del periodo viene sommato al capitale per concorrere alla produzione dell'interesse nel periodo successivo.

 

1.   Il piano di ammortamento alla francese non ha una formula univoca, ma può essere sviluppato con formule diverse.

Nella sentenza si afferma, e vengono fornite argomentazioni matematiche sostenute da illustri docenti universitari, che definire la tipologia di ammortamento non risulta sufficiente per calcolare l'importo delle rate; a tal fine occorre che sia esplicitato il regime finanziario, che costituisce la regola con la quale si fanno i calcoli. Il regime finanziario è il principio secondo il quale vanno eseguite le valutazioni finanziarie, che sono operativamente effettuate tramite le leggi finanziarie (ossia gli algoritmi) sottostanti a tale principio.

I regimi finanziari principalmente utilizzati, le cui proprietà vengono descritte ed esaminate nel seguito della sentenza, sono quelli della capitalizzazione composta  e della capitalizzazione semplice.

 

La matematica finanziaria conferma che le metodologie di ammortamento e i regimi finanziari si possono incrociare in tutte le combinazioni possibili, generando così risultati differenti.

Da questa premessa deriva la seconda affermazione contenuta nella sentenza ossia che:

 

2. Un piano di ammortamento alla francese si può sviluppare adottando la capitalizzazione composta degli interessi oppure la capitalizzazione semplice.

Affermare che il piano di ammortamento alla francese sia univoco è quindi matematicamente errato in quanto le due diverse tipologie di capitalizzazione producono risultati differenti. Il primo, con capitalizzazione composta, produce un piano di ammortamento che implica un totale degli interessi complessivamente addebitati superiore rispetto agli interessi calcolati in capitalizzazione semplice.

Dunque, di fatto, il mutuo a cui viene applicata la formula della capitalizzazione composta risulta più oneroso, ma il mutuatario non è in grado di comprendere le differenze tra le due diverse tipologie di capitalizzazione né tantomeno il maggior aggravio di costo che deriva dal regime in capitalizzazione composta adottato dalle banche.

 

3.   Nelle diverse forme di capitalizzazione occorre determinare anche il momento in cui gli interessi devono essere calcolati.

Un approccio sistematico alla normativa che disciplina gli interessi non può prescindere da una visione complessiva ed unitaria delle problematiche di vario ordine né, in particolare, dal piano di ammortamento che regola ed espone il programma di rimborso rateale per ogni periodo (mese, trimestre o semestre). Il piano di ammortamento indica l’importo della rata suddiviso in quota capitale e quota interessi, l’ammontare del debito estinto e del debito residuo ma non il regime di capitalizzazione applicat.

Per determinare il numero di rate e per stabilire la loro composizione e la loro entità, è possibile ricorrere a diversi sistemi di ammortamento, ovvero scegliere tra il regime dell'interesse semplice e quello dell'interesse composto. Tale differenza deve essere considerata in sede d'interpretazione e qualificazione della fattispecie ed occorre valutare le diverse alternative che la matematica finanziaria offre ai contraenti.

A questo proposito, è da evidenziare che l'esigenza di una matematica per i calcoli finanziari che non si riduca alla semplice aritmetica nasce nel momento in cui un operatore, a qualunque livello, si trova a dover fare i conti con la dimensione "tempo". Il problema fondamentale della Matematica Finanziaria è quindi quello di determinare la logica in base alla quale è possibile confrontare tra loro somme diverse, disponibili in tempi diversi.

Poiché la matematica finanziaria si occupa di misurare il valore monetario degli interessi nel tempo, le componenti necessarie a descrivere un'operazione finanziaria sono: il capitale, gli interessi e il tempo.

In questo modo assume rilevanza non solo la capitalizzazione degli interessi, ma anche il momento in cui questi vengono a maturazione.

Risulta quindi indispensabile attualizzare il valore degli interessi addebitati nel momento in cui questi devono essere goduti.

La quota interessi è influenzata dalla quota di capitale residuo; la quota di capitale residuo dipende a sua volta dalla quota di capitale tempo per tempo sottratta al capitale originario, che a sua volta dipende dalla rata calcolata in regime di capitalizzazione composta. In questo modo la quota interessi viene ad essere necessariamente determinata in regime di interesse composto e risulta più elevata rispetto a quella determinata in regime di capitalizzazione semplice.

 

4.   L'adozione della formula di capitalizzazione composta in luogo di quella semplice adottata dalle banche, produce un aggravio di costo non esplicitato nel contratto. Tale costo può essere definito come costo implicito piuttosto che costo occulto.

La formula di capitalizzazione composta utilizzata dalle banche è una formula nota e gli esperti ben conoscono l'aggravio di costo che questa implica. In questo modo i matematici ritengono che il maggior costo non costituisca tecnicamente un costo occulto, ma debba essere definito come costo implicito nell'adozione della formula con capitalizzazione composta.

Resta il fatto che la formula utilizzata in regime  di capitalizzazione  composta adottata dalle banche risulta quella più onerosa tra quelle rientranti nella tipologia di "piano di ammortamento alla francese".

 

5.   Gli interessi addebitati al mutuatario ad effetto della capitalizzazione composta sono superiori a quelli addebitabili con la capitalizzazione semplice.

Nella sentenza in oggetto vi è la dimostrazione matematica dell'effetto che la  capitalizzazione composta produce sulla somma finale degli interessi addebitati nel corso del tempo. Vengono descritte le due diverse formule di capitalizzazione composta e capitalizzazione semplice  e vengono paragonati i due diversi piani di ammortamento ottenibili partendo dalle stesse condizioni inziali del mutuo.

Nel piano di ammortamento in capitalizzazione composta la rata mensile risulta sempre più alta rispetto a quella con capitalizzazione semplice e la differenza è dovuta proprio alla maggiore quota interessi addebitata mensilmente.

 

6.   La possibilità di adottare formule differenti (capitalizzazione semplice o capitalizzazione composta), con conseguenti differenti costi in dipendenza della formula adottata, comporta comunque una indeterminatezza nella quantificazione del tasso.

Nella maggior parte dei mutui la clausola contrattuale in cui si specifica il costo del contratto contiene l'indicazione, oltre che della durata e del tasso, anche della metodologia adottata per la determinazione del piano di ammortamento. Nella totalità dei casi viene semplicemente specificato, ritenendo esaustiva questa indicazione, che trattasi di “piano di ammortamento alla francese”.

La Sentenza 8/2022 del Tribunale di Cremona descrive ben 4 diverse possibili modalità di sviluppo del piano di ammortamento alla francese. Ognuna di queste produce piani equivalenti sotto il profilo della durata e del termine (stesso numero di rate e stesso momento del termine di restituzione del capitale), ma sostanzialmente diversi tra loro in quanto determinano rate di importo differente e quote interessi diverse, risultando alcune più onerose per il mutuatario.

 

7.   L'indicazione della quota interessi e della quota capitale nel piano di ammortamento non elimina l'indeterminatezza della formula utilizzata.

Nella sentenza si rileva che seppure nel piano di ammortamento viene indicato l'ammontare della singola rata e per ognuna di queste l'ammontare esatto della quota capitale e della quota interessi, questa indicazione non elimina la indeterminatezza della formula adottata.

 

Esistono infatti diverse combinazioni possibili, anche soltanto nel criterio di imputazione delle rate, che a parità di rata costante e sempre rispettando i vincoli di chiusura del piano, possono essere differenti. Si può ad esempio stabilire di pagare gli interessi calcolati in regime composto sulla quota parte di capitale che viene a scadenza, oppure pagare ad ogni scadenza tutti gli interessi maturati nel periodo sia sul capitale in scadenza che sul capitale residuo. Oppure, ancora, si possono determinare criteri intermedi, con quote di capitali crescenti o decrescenti ed interessi decrescenti o crescenti.

 

In conclusione per i matematici l'indicazione: "piano di ammortamento alla francese" non consente in alcun modo di individuare e determinare univocamente i criteri matematici e le formule adottate. Risulta quindi una indicazione che rende il criterio di calcolo degli interessi indeterminato ed inderterminabile.

   

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